martedì 23 dicembre 2008

Misti dialoghi di paglia e pietra




Ricordati foglie perdute

che parlano lingue diverse,
insegui le vite vissute,
su fragili tracce disperse!
Glorifica mille sortite,
brandelli di volti segnati,
altari di voci arrochite
che gridano ancora: malnati!
La terra che brucia, gl’immensi
pietrosi cammini alle vette
che tagliano l’acqua. E gl’incensi
estinguono assurde vendette,
t’inebriano e solo ripensi
all’alba, alle frasi non dette.

(Giancarlo Cimino)



Come un bambino iniziato
ai passi incerti che muove
su strade non certe errando,
saldo sta
nella spada di luce il cuore.

E le pelli che brucino ai venti
in ceneri, i corpi nel fango.
Alle ampie stellate notturne
ritornerà.
Tu li senti gridare vendette?!

Al sudore dei semplici grato,
compatisco agli umili panni.
Chi ode le sferiche note
perdonerà
le menti superbe e sfrontate.

Misti torniamo da dove
veniamo ed oltre che sia
la discesa eterna dei fuochi
accoglie e sia!
e fin sotto le croci portate.

(Laura della Gatta)

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