lunedì 8 dicembre 2008

Annuncio


(video di Matia)
Iglesias
Centro storico
Annunciazione a piedi scalzi
Martedì 09 dicembre 2008
Vedi le foto A piedi scalzi sui lastricati gelidi delle vie del centro. Ieri erano tre figuranti, tra qualche settimana saranno in trecento ad animare il presepe vivente. La prima uscita ufficiale, quella programmata nell'ambito delle manifestazioni natalizia, era prevista per sabato prossimo.
Ieri c'è stata un curiosa anteprima con l'Annunciazione, ideata e voluta da Pino Giampà, insegnante, artista e performer. Tre ragazzi hanno portato in strada un presepe itinerante. Sono partiti da piazza Municipio poi hanno attraversato via Nuova, via Commercio e via Cagliari. «Sono vestiti con abiti poveri - spiega Pino Giampà - e soprattutto questa iniziativa non costa niente». La provocazione però funziona. Gli iglesienti per qualche istante lasciano perdere lo shopping e guardano i tre ragazzi che sfilano nelle strade del centro storico. Tutti notano i piedi scalzi. Vedere quei giovani senza scarpe fa un certo effetto, soprattutto quando il clima consiglia giacconi pesanti e scarponi invernali.
«Il prossimo appuntamento è per sabato prossimo - conclude Pino Giampà - poi alla vigilia di Natale ci sara il grande presepe vivente con i ragazzi e trecento figuranti dei gruppi medievali di Iglesias». (f. p)
(articolo tratto da
l'Unione Sarda)

1 commento:

  1. In sogno la Pura bellezza
    cattura un angelo con un velo
    veloce avanza l' incertezza
    "Nel grembo accoglierai dal Cielo"
    Parlai sottovoce in preghiera
    inginocchiata ai tuoi piedi leggeri
    chiedendo rifugio per la sera
    giurando e supplicando sentimenti veri.
    Contemplato è il tuo ventre
    la tua soave carne è immacolata
    è cresciuto l'ulivo mentre
    lo Spirito Santissimo ti ha impregnata.

    Una notte vaga
    respiri la scia della cometa
    il Cristo da te dilaga
    il sangue pare seta.

    Madre scalza il vento è con te
    asciugherà le tue lacrime d'oro
    quando con l' Iddio tornerà il Re
    in croce, si udirà un ancestrale coro.

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