Visualizzazione post con etichetta questions. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta questions. Mostra tutti i post

mercoledì 26 agosto 2009

In fine...(post-patetico)


















Come é accaduto?
Da quando ti dissi: mi senti?
Da quando ti sei voluto perdere.

Così, come tutti i cercatori d'oro.

Ma il cammino non si é ancora illuminato e c'é ancora da percorrere.
Sotto cieli stellati.

Scalzi, con nuove scarpe, tra gli abbracci disponibili di streghe e sirene, soli.

Restano alcune tracce di una lavagna. Di tutta una vita.
Più precisamente le metà. 21 anni, nei quali ce ne stanno 11 appena compiuti.
Resta l'amore.
Resta l'offesa.

Ora la vita ci chiede di trasformare.
Ci chiede una trasformazione "artistica", poichè siamo creature e creatori.
La forma sta cambiando: la sostanza é veglia di lacrime, sudore, sangue.
Come morte e nascita.

Vita nuova che porta luce e coraggio.
Anche sui doppi e molteplici inganni.

Ci accompagnino le ali invisibili degli angeli necessari.
Ci ricordino della nostra natura umana, vestita di maschere cupe.

Sperando che l'antico debito non sia troppo oneroso...












sabato 11 luglio 2009


Per info e conferma adesioni: tel.3455979439/ 078145989
www.estarteiglesiente.blogspot.com

lunedì 18 maggio 2009

Briciole



Tutto era perduto? Era inevitabile che fosse cambiato? Dovevo dimenticare? Dobbiamo chiudere gli occhi? Dobbiamo perdonare, poiché ognuno vive di briciole? Dobbiamo pensare che tutto ciò che ci tormenta è ben piccola cosa visto dalle lontanissime stelle, Altazor, Grapatax, Mab, Zelda e Dandelion? Oppure, proprio perché siamo piccola cosa, dobbiamo combattere per la nostra briciola di giustizia, o le stelle crolleranno?

[Stefano Benni, Margherita dolcevita, Ed.Feltrinelli]

venerdì 13 febbraio 2009

POESIE D'INVERNO e voci


L'usura del corpo si svende
fra petali densi d'arsura
se filtrano l'aria che tende
l'aurora, la vita ventura

e semina tempo agli umani
ardori che ondeggiano miti
fra folle svanite ed inani
riscritte su fogli sbiaditi.

Il segno dell'epoca assente
si scorge, con sforzo, lontano:
è fulgido resto perdente,

gioiosa foresta d'ontano
sul fiume nascosto, ridente
che ora ti prende per mano.

(Giancarlo Cimino)



Io ora vedo argentati arbusti e rami
rinsecchiti, che umidi riposano, partiti al sole.
Tra quanto torneranno,
con rinnovate fronde?

(Laura della Gatta)



D’argento la caligine
s’accende all’età viva
nel dare la vertigine
che più da lungi arriva.
Arbusti e rami secchi
si volgono all’ossuto
bulicame dei vecchi,
poiché non è taciuto.
Ridona lustro all’abito
che fu lucente seta,
dischiudi tosto l’adito
alla vita segreta.

(Giancarlo Cimino)


…e allora se scosto la tenda turchina,
se guardo sempre lo stesso albero dalla stessa finestra…
il presente ora dona picchiettante grandine agli stessi occhi…
e oltre vedono allegre e lanute capre solleticare agili gli scogli erbosi.
E già sono oltre…

(Laura della Gatta)

martedì 30 settembre 2008

CHERIMUS: la Sardegna é un isola?


CHI SONO?

CHERIMUS persegue la finalità di integrare territorio e arte contemporanea. L'associazione, radicata nel Sulcis Iglesiente, si propone di promuovere l'incontro con artisti che operano nella scena internazionale, al fine di arricchirsi delle reciproche esperienze e differenze. Crediamo che la Sardegna, aprendo i propri confini culturali al dibattito internazionale, possa valorizzare la propria identità e offrirsi al mondo come una terra che ha ancora molto da proporre.

Cherimus è una parola sarda che in italiano significa "vogliamo".
(Grazie ad Emiliana Sabiu!)

domenica 20 luglio 2008

Testa o Croce?


"Quando l'uomo nasce, la testa è già in modo preminente "corpo". Ciò vuol dire che l'elemento animico-spirituale che la forma e la elabora come testa, si è in certo modo impresso nella forma della testa fisica. Questa è la ragione per cui nella testa - che è la prima a formarsi nel corso dell'evoluzione dell'embrione umano - viene a manifestarsi in modo speciale l'elemento spirituale e animico dell'uomo. Che relazione vi è tra il corpo, in quanto "testa", e l'elemento animico e quello spirituale? La testa è "corpo" già pervenuto al massimo di perfezione possibile, essa ha già compiuto in precedenti stadi dell'evoluzione tutto quanto era necessario per la sua trasformazione da animale a uomo: per tutto ciò la testa ha la possibilità, dal punto di vista fisico, di essere formata nel modo più perfetto. L'anima è invece collegata con la testa in modo tale che il bambino, quando nasce, e anche nei primi anni del suo sviluppo, sogna nel capo tutto l'animico. E lo spirito, nella testa, dorme." (dall' Undicesima conferenza di R.Steiner, Arte dell'educazione.I-Antropologia.)

venerdì 20 giugno 2008

LA COMPILAZIONE: cosa diventa un modulo senza la sua griglia?

DOMANDA DI UTILIZZAZIONE O DI ASSEGNAZIONE PROVVISORIA
PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO - ANNO SCOLASTICO 2008/2009
RISERVATO ALL’UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE
Protocollo. N.
del / /
ALL’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE
UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE
Note
(1) Solo per le domande di assegnazione provvisoria (si ricorda che il docente può presentare domanda di assegnazione provvisoria solo per i motivi
indicati nell'art.7, comma1 del C.C.N.I. delle utilizzazioni per l’a.s. 2008/2009)
(2) Solo per domande di utilizzazione
(3) Solo per la scuola di precedente titolarità per la quale si usufruisce della precedenza (art. 8 comma 1 punto II lettera c), C.C.N.I. delle utilizzazioni
per l’a.s. 2008/2009)
(4) Qualora il docente sia in possesso del titolo polivalente dovrà barrare le tre caselle
(5) Nel caso non venga barrata alcuna casella, il docente partecipa solo per cattedre interne alla scuola
(6) Limitatamente alle classi di concorso della scuola secondaria di I grado per i docenti appartenenti a classi di concorso in esubero nella provincia
(7) Se si richiedono gradi diversi di istruzione si devono compilare più moduli. La richiesta per il grado di titolarità ha priorità rispetto alle altre
(a) Riservato agli uffici dell’USP
Mod. U3
SEZIONE B - DATI ANAGRAFICI
SITUAZIONE ANAGRAFICA
COGNOME NOME
DATA DI NASCITA PROVINCIA DI NASCITA
giorno mese anno sigla provincia per esteso
RESIDENZA ATTUALE
comune sigla
c.a.p. via telefono
provincia per esteso
SEZIONE A
Valida per:
Assegnazione Provvisoria
Utilizzazione
(1) Per la provincia di
sigla provincia per esteso
COMUNE DI TITOLARITA’
CLASSE DI CONCORSO/TIPO POSTO DI TITOLARITA'
COMUNE DI SERVIZIO
SITUAZIONE DI RUOLO (riferita al 01/09/2008)
Grado di istruzione di titolarità
infanzia primaria I grado II grado
SCUOLA DI TITOLARITA‘
SCUOLA DI SERVIZIO
SEZIONE C (2)
1. Punteggio spettante per l'utilizzazione:
2. Il docente è soprannumerario, art. 5 comma 8 del C.C.N.I. delle utilizzazioni per l’a.s. 2008/2009:
3. Il docente di cui all'art. 2, comma 1 lettera e) del C.C.N.I. delle utilizzazioni per l’a.s. 2008/2009:
1 (a)
2 (a) SI NO
3 (a) SI NO
4. Il docente di cui all'art 2, comma 1 lettera c) e i) del C.C.N.I. delle utilizzazioni per l’a.s. 2008/2009: 4 (a) SI NO
5. Il docente è appartenente a classe di concorso in esubero nella provincia: 5 (a) SI NO
,
SEZIONE D - PRECEDENZE
6. Il docente usufruisce della precedenza prevista per non vedenti di cui all'art.8 comma 1 punto I lettera a) del C.C.N.I.
delle utilizzazioni per l’a.s. 2008/2009: 6 (a) SI NO
7. Il docente usufruisce della precedenza prevista per gli emodializzati di cui all'art.8 comma 1 punto I lettera b) del
C.C.N.I. delle utilizzazioni per l’a.s. 2008/2009: 7 (a) SI NO
8. Il docente usufruisce della precedenza di cui all'art.8 comma 1 punto III lettera d) del C.C.N.I. delle utilizzazioni per
l’a.s. 2008/2009:
9. Il docente per motivi di salute ha necessità di cure di cui all’art.8 comma 1 punto III lettera e) del C.C.N.I. delle utiliz-
zazioni per l’a.s. 2008/2009 effettuabili solo nel comune di:
8 (a)
9 (a)
SI NO
10. Il docente usufruisce della precedenza di cui all'art. 8 comma 1 punto III lettera f) del C.C.N.I. delle utilizzazioni per
l’a.s. 2008/2009:
10 (a) SI NO
11. Il docente usufruisce della precedenza di cui all'art. 8 comma 1 punto IV lettera g) del C.C.N.I. delle utilizzazioni per
l’a.s. 2008/2009: 11 (a) SI NO
12. Il docente usufruisce della precedenza di cui all'art. 8 comma 1 punto IV lettera h) del C.C.N.I. delle utilizzazioni per
l’a.s. 2008/2009: 12 (a) SI NO
13. Il docente usufruisce della precedenza di lavoratrice madre/padre avente un figlio di età inferiore a 3 anni (art.8
comma 1 punto IV lettera i) del C.C.N.I. delle utilizzazioni per l’a.s. 2008/2009) : 13 (a) SI NO
14. Il docente usufruisce della precedenza (1) :
a) art. 8 comma 1 punto VI lettera k) del C.C.N.I. delle utilizzazioni per l’a.s. 2008/2009
b) art. 8 comma 1 punto VII lettera l) del C.C.N.I. delle utilizzazioni per l’a.s. 2008/2009
c) art. 8 comma 1 punto VIII del C.C.N.I. delle utilizzazioni per l’a.s. 2008/2009
14a
14b
14c
(a) SI NO
(a) SI NO
(a) SI NO
SEZIONE E - UTILIZZAZIONI CON PRECEDENZA (2)
15. (a)
17. Punteggio spettante (3):
Nel caso in cui il docente esprima altre preferenze nella Sezione N, verrà trattato in subordine su di esse
17 (a)
UTILIZZAZIONE NELLA SCUOLA DI PRECEDENTE TITOLARITA'
Dizione in chiaro Codice scuola
18.
19.
(a)
CONFERMA DOCENTI UTILIZZATI NEL PRECEDENTE ANNO SCOLASTICO
Dizione in chiaro Codice scuola
Classe di Concorso
20.
Tipo Posto
22. (a)
UTILIZZAZIONE NELLA SCUOLA DI SERVIZIO (art. 8 comma 1 punto V lettera j) del C.C.N.I. delle utilizzazioni per l’a.s. 2008/2009)
Dizione in chiaro Codice scuola
,
21. Utilizzato su altra classe di concorso in quanto titolare su classe di concorso in esubero 21 (a) SI NO
16. Tipologia di posto di precedente titolarità 16 (a)
Normale Sostegno
SEZIONE F - ESIGENZE DI FAMIGLIA (1)
SEZIONE G2 - ALTRE INDICAZIONI (2)
23. Ricongiungimento al coniuge, al convivente o al familiare nel comune di:
23 (a)
26. Comune dove possono essere assistiti il coniuge, i figli minorati, tossicodipendenti, etc :
26 (a)
24. Numero dei figli di età inferiore ai sei anni: 24 (a)
25. Numero dei figli di età superiore ai sei anni ma non superiore ai diciotto: 25 (a)
29. Il docente esprime la volontà di essere utilizzato anche su posti di durata inferiore all'anno: 29 (a) SI NO
28. Il docente chiede altresì di essere messo a disposizione: 28 (a) SI NO
30. Il docente esprime la volontà di essere utilizzato su attività e progetti previsti dall'art. 3 c. 1 del C.C.N.I. delle utilizza-
zioni per l’a.s. 2008/2009
30 (a) SI NO
SEZIONE H - TITOLI POSSEDUTI
31. Minorati della vista Minorati dell'udito Minorati psicofisici (a)
ABILITAZIONI PER IL I GRADO
TITOLI DI SPECIALIZZAZIONE PER IL SOSTEGNO (4)
32. (a)
ABILITAZIONI PER IL II GRADO
33. (a)
Codici classi di concorso
Codici classi di concorso
SEZIONE I - TIPI POSTO
34. Il docente intende partecipare per: posti di sostegno
Cattedre tra scuole dello stesso comune
Cattedre tra scuole dello stesso comune
e cattedre trascuole di comuni diversi
posti normali
35. Il docente richiede anche il tempo prolungato:
36. Richiesta cattedre articolate su più scuole (5):
35
36
(a) SI NO
A
B
SEZIONE G1 - RICHIESTA ALTRO GRADO DI ISTRUZIONE (1)
27. Ordine di gradimento della presente domanda di assegnazione provvisoria (1°, 2°, 3°) (7) 27 (a)
37. (a)
SEZIONE L - ULTERIORI CLASSI DI CONCORSO PER CUI CHIEDE L'ASSEGNAZIONE PROVVISORIA OLTRE ALLA CLASSE DI CONCORSO
O POSTO DI CUI E' TITOLARE
Data / / FIRMA DEL DOCENTE
SEZIONE N - PREFERENZE
CODICE DIZIONE IN CHIARO
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
39. In caso di non soddisfacibilità delle preferenze espresse, il docente chiede, ai fini del trattamento d'ufficio, che lo scorri-
mento della catena di viciniorità inizi dal comune/distretto (2):
(a)
38. (a)
SEZIONE M - ULTERIORI CLASSI DI CONCORSO (2)
Codici classi di concorso (6)
39.
AVVERTENZA
La compilazione del presente modulo di domanda avviene secondo le disposizioni previste dal D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445,
“TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E REGOLAMENTARI IN MATERIA DI DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA”.
In particolare:
- I dati riportati dall’ aspirante assumono il valore di dichiarazioni sostitutive di certificazione rese ai sensi dell’articolo 46; vigono, al riguardo, le dis-
posizioni di cui all’articolo 76 che prevedono conseguenze di carattere amministrativo e penale per I’aspirante che rilasci dichiarazioni non corrispon-
denti a verità.
- Ai sensi dell’articolo 39 la sottoscrizione del modulo di domanda non è soggetta ad autenticazione.
SEZIONE N bis - PREFERENZE
CODICE DIZIONE IN CHIARO
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
38b. (a)
SEZIONE M bis - ULTERIORI CLASSI DI CONCORSO
Codici classi di concorso del II grado
SEZIONE I bis - TIPI POSTO
34b. Il docente intende partecipare per: posti di sostegno
Cattedre tra scuole dello stesso comune
Cattedre tra scuole dello stesso comune
e cattedre trascuole di comuni diversi
posti normali
35b. Le preferenze di sede espresse sono valide anche per corsi serali:
36b. Richiesta cattedre articolate su più scuole (5):
35b
36b
(a) SI NO
A
B
DOMANDA DI UTILIZZAZIONE VERSO LA SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO
SOLO PER I DOCENTI APPARTENENTI A CLASSE DI CONCORSO IN ESUBERO NELLA PROVINCIA
18b.
19b.
(a)
CONFERMA DOCENTI UTILIZZATI NEL PRECEDENTE ANNO SCOLASTICO
Dizione in chiaro Codice scuola
Classe di Concorso
20b.
Tipo Posto
21b. Utilizzato su altre classi di concorso in quanto titolare in classe di concorso in esubero 21b (a) SI NO
SEZIONE E bis
AVVERTENZA
La compilazione del presente modulo di domanda avviene secondo le disposizioni previste dal D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445,
“TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E REGOLAMENTARI IN MATERIA DI DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA”.
In particolare:
- I dati riportati dall’ aspirante assumono il valore di dichiarazioni sostitutive di certificazione rese ai sensi dell’articolo 46; vigono, al riguardo, le dis-
posizioni di cui all’articolo 76 che prevedono conseguenze di carattere amministrativo e penale per I’aspirante che rilasci dichiarazioni non corrispon-
denti a verità.
- Ai sensi dell’articolo 39 la sottoscrizione del modulo di domanda non è soggetta ad autenticazione.
DOMANDA DI UTILIZZAZIONE VERSO LA SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO
SOLO PER I DOCENTI APPARTENENTI A CLASSE DI CONCORSO IN ESUBERO NELLA PROVINCIA
Data / / FIRMA DEL DOCENTE

mercoledì 4 giugno 2008

desidera?



Aladino
(un racconto arabo)

Aladino era un ragazzo che abitava in una città della lontana Arabia, e che non aveva una gran voglia di lavorare.
Anzi, non ne aveva nessunissima voglia. Inutilmente suo padre, che faceva il sarto, lo rimproverava, lo incitava a cercarsi un’occupazione:
"Diventerai uomo e ti dispiacerà d’aver perduto tanto tempo. Agli oziosi vengono brutte idee per la testa".
"Sarà quel che sarà", rispondeva Aladino.
Morto il padre, il ragazzo continuò a bighellonare da mattina a sera. E un giorno, mentre stava giocando, come al solito, con alcuni amici, gli si avvicinò un forestiero.

"Sei tu il figlio del sarto?", gli domandò costui.
"Sì", rispose Aladino, "ma mio padre è morto da qualche anno".
Il forestiero si mise a piangere: "Povero fratello mio. Ero venuto qui dall’Africa, dove vivo, per riabbracciarlo. Oh, che disgrazia!".
"Voi dunque sareste mio zio?", si stupì Aladino. "Non assomigliate a mio padre nemmeno un po’. Comunque venite, vi porto da mia madre".
Nemmeno la donna aveva mai saputo dell’esistenza di quello zio, che tuttavia le piacque perché assicurava di volersi prendere cura di Aladino, che lo avrebbe indotto a lavorare, e l’avrebbe fatto diventare ricco.
"Verrai con me. Ti porterò in un posto che sarà la tua fortuna", disse. E, preso per mano Aladino, che in realtà avrebbe preferito restarsene a casa, lo costrinse a seguirlo.
Camminarono per alcune settimane finché, giunti in una radura, il forestiero rivelò ad Aladino chi egli fosse in realtà.
"Non sono tuo zio, ma un mago. Ho deciso di renderti ricco, anzi ricchissimo. Lo vedi questo macigno? È pesante, ma tu dovrai spostarlo. Lì sotto c’è una caverna piena di diamanti. Ci entrerai e quell’immenso tesoro sarà tuo".
Aladino era molto diffidente. E aveva ragione. Lui non lo sapeva, ma quello era un mago cattivissimo.
Attraverso terrificanti sortilegi aveva scoperto dov’era nascosto il più fantasmagorico tesoro del mondo, che contava, tra le tante meraviglie, una piccola lampada dagli straordinari poteri. Ma aveva anche scoperto che c’era una pietra a chiudere l’antro in cui quel tesoro era custodito, e che a sollevarla poteva essere una sola persona: quel fanciullo di nome Aladino.
Così, intendeva servirsi di lui.

Per vincere la diffidenza di Aladino, perciò, il mago non esitò a consegnargli un anello.
"Mettilo al dito, non togliertelo mai. È un anello magico: ti sarà d’aiuto in tante occasioni. In cambio, tu per me dovrai fare una cosa: portarmi la piccola lampada che troverai in fondo alla caverna".
Incuriosito, Aladino a quel punto decise di spostare il macigno.
Sotto c’era una scala che scendeva, profondissima, e il ragazzo la discese. Si trovò così in una grandissima caverna, con degli alberi meravigliosi dai cui rami pendevano, invece dei frutti, grappoli di brillanti, e ce n’erano da riempire cento sacchi, a raccoglierli.

Aladino non sapeva che cosa fossero i brillanti, però il loro luccichio gli piacque. Così ne colse alcune manate e se ne riempì le tasche.
Vide anche la lampada. La prese, e cominciò a risalire verso l’imboccatura della caverna, dove il mago lo attendeva sempre più impaziente.
"Dammi la lampada, presto", gli ordinò il mago.
Era sua intenzione, non appena ottenuto ciò che gli stava a cuore, far ricadere il ragazzo nel baratro per lasciarvelo morire.
"No, prima voglio uscire", s’insospettì Aladino.
"Prima la lampada!".
"No. Prima mi tiri fuori!".
A questo punto il mago, arrabbiatissimo, disse una formula magica e l’imboccatura del sotterraneo si richiuse sul povero Aladino che, disperato, piangeva a dirotto. E mentre piangeva, passava inavvertitamente le dita sull’anello, strofinandolo.
Sappiamo già che l’anello era magico. Sollecitato a quel modo, esso rivelò subito i suoi poteri. Infatti, in una luce abbagliante, davanti ad Aladino apparve un genio.
"Comanda cosa vuoi", disse il genio ad Aladino inchinandosi, "e io ti accontenterò".
"Riportami subito a casa", fu la richiesta.
In men che non si dica, il ragazzo si ritrovò dalla madre, le mostrò le pietre preziose e la lampada che aveva con sé.
La donna trasalì, comprendendo la straordinarietà di quanto vedeva.
Nervosamente si mise a pulire la lampada che, essendo magica, era la casa di un genio ancor più potente di quello dell’anello.
Richiamato da quel gesto, il nuovo genio subito le comparve davanti.
"Sono al tuo servizio", s’inchinò. "Ordina e io ti esaudirò".

Fino ad allora, nella povera casa di Aladino si era sofferta la fame, perciò ella chiese una tavola imbandita con gustose vivande e buon vino.
Immediatamente la tavola fu apparecchiata: una tavola principesca, che ritornò tutti i giorni, due volte al giorno.
Sostenuto dalla buona sorte, Aladino smise di oziare, lavorò, si dette buon nome. La gente giunse persino a lodarlo, a riverirlo.
Un giorno Aladino intravide, non visto, la bellissima figlia del re che usciva a passeggio. Non visto, in quanto se ne stava nascosto perché, quando la principessa usciva in pubblico, tutti dovevano rinchiudersi in casa e non ardire di alzare gli occhi su di lei, pena la morte.
Ma la curiosità aveva indotto il giovane a dare una sbirciatina. E subito se ne innamorò.
"Madre, voglio sposare la principessa".
"Oh, povero figlio mio. Sei impazzito?", trepidò la donna.
"Mai stato più in senno, madre. Ecco qui una ciotola di brillanti. Vai in udienza dal re, che ti riceverà. E tu, offrendogli un dono così strabiliante, gli dirai che glielo mando io, e che voglio sposarne la figlia".
Tremando di paura per l’ardire, la madre di Aladino si recò dal re, e fece ciò che le aveva detto il figlio.
Visto l’inestimabile tesoro recatogli in dono, il re si rallegrò. Se regalava simili ricchezze al suo re, quel giovane ben poteva essere lo sposo della principessa.
Per celebrare degnamente le nozze, Aladino strofinò la lampada e chiese al genio di costruirgli un palazzo più bello di quello del re.

E subito, ecco sorgere dal nulla la nuova, meravigliosa dimora di Aladino e della sua sposa.
Tutto, dunque, sembrava procedere per il meglio. E non ci sarebbero state complicazioni di sorta nella vita dei due, se non fosse accaduto che il mago che aveva cercato d’ingannare Aladino, rimpiangendo continuamente la lampada perduta, non avesse insistito nei suoi esperimenti per sapere che cosa ne fosse stato del ragazzo, se egli fosse morto davvero nel profondo della caverna.
Seppe così che non solo Aladino era vivo, ma possedeva, oltre all’anello, anche la lampada magica. Perciò, pieno di stizza, ripartì alla volta dell’Arabia.
Quando vide lo splendido palazzo di Aladino, una rabbiosa invidia prese a tormentarlo. Non volendosi arrendere alla fortuna dell’altro, si travestì da mercante, attese che Aladino accompagnasse il re in un viaggio nei reami vicini, si fece ricevere dalla principessa e, un po’ con parole sdolcinate, un po’ per magia, la trasse in inganno.
Le fece credere cioè che la lampada custodita dal suo sposo era vecchia e non valeva nulla: gliela avrebbe cambiata con una bella lampada nuova.

La principessa, ignara di tutto, accettò.
Avuta fra le mani, finalmente, la lampada magica, il mago ordinò al genio di trasportare il palazzo di Aladino, con tutti i suoi abitanti, in Africa. E il genio non poté far altro che ubbidire.
Non appena tornato dal viaggio, non vedendo più né il palazzo né la principessa, Aladino comprese ciò che era accaduto.
Ma non si perse d’animo. Strofinò l’anello che aveva ricevuto tanto tempo prima dal mago e che sempre portava al dito.
Rapido apparve il primo genio, quello che lo aveva salvato dalla caverna dove il mago lo aveva rinchiuso.
"Riportami subito qui mia moglie e il mio palazzo, ovunque essi siano", gli ordinò Aladino.
Gli rispose il genio: "Ogni tuo desiderio per me è un ordine, padrone. Ma questo non posso esaudirlo. Perché l’incantesimo è stato compiuto dal genio della lampada, che è molto più potente di me".
"E allora portami dalla principessa", disse Aladino.
In men che non si dica, era già in Africa, nel suo palazzo, al fianco della sua sposa, disperata, in lacrime, perché temeva di dover dire addio per sempre ad Aladino, al padre, al suo Paese.
La felicità dei due, quando si riabbracciarono, è facile da immaginare.
"E adesso", disse Aladino alla principessa, dopo averle confidato la sua lunga avventura con il mago, "ci riprendiamo la lampada".
"Ma come?", rispose lei, dubbiosa.
"È facile. Inviti a cena il mago, che essendo un grande vanitoso, si lascerà conquistare dai tuoi complimenti. E tu gliene farai tanti..."
"Io, Aladino, fargli dei complimenti?".
"Sì, mia diletta. E lo farai bere tanto. Anzi, per essere più sicuri, metterai del sonnifero nella sua coppa di vino".
"Ho capito", sorrise la principessa.
Tutto avvenne secondo il previsto. Non appena il mago si addormentò, Aladino, che fino ad allora s’era tenuto nascosto, venne fuori, tolse la lampada dalle mani del mago e la strofinò. Ed ecco apparire il genio.
"Tu, genio", comandò Aladino, "porta questo mago dove nessuno lo possa mai più trovare. E riporta questo palazzo, con tutto ciò che contiene, in Arabia".
Così avvenne.
E in Persia, Aladino e la principessa vissero felici, a lungo.
Potrebbe darsi che, a cercarli proprio bene, magari con l’aiuto di qualche genio, si riesca ancora oggi a trovarli là.

(Fiaba Araba)

mercoledì 28 maggio 2008

"Riesci a vedere...


...l'uomo nella foto in 3 secondi?

Secondo una ricerca medica; - se lo vedi in 3 secondi il tuo cervello è
nettamente più veloce della media; - se lo vedi in un minuto il tuo
cervello è nella media; - se lo vedi in un tempo compreso tra 1 e 3
minuti hai un tempo di ragionamento più lento della media; - se
impieghi più di 3 minuti il tuo cervello ha necessità di allenamento
con immagini come questa!...l'uomo nel caffè
esiste veramente..."
Post di Massimo. Grazie!

domenica 25 maggio 2008

La salita? Un gioco...da ragazzi!*


« Era in discesa eppure sembrava in salita... »
(Dario Fo, Il taxi nero (Caino e Abele), 1954)

Risposte?

venerdì 23 maggio 2008

Muri bagnati

mercoledì 21 maggio 2008

CHI CONTA?

martedì 6 maggio 2008

6 alla mano?