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mercoledì 7 marzo 2012

IL NUOVO BLOG di Laura della gatta:PRONTA PER STAMPA

Reindirizzamento: il nuovo blog di Laura della Gatta

martedì 1 settembre 2009

Ricomincio....da Roma


Questo blog resterà on line, come testimonianza di un'opera realizzatasi in un arco del tempo.
Tra non molto o al più tardi pubblicherò l'indirizzo di un nuovo sito sul quale potrà definirsi una nuova forma artistica. Il lavoro é in corso.
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione, anche con la sola visione.

mercoledì 26 agosto 2009

In fine...(post-patetico)


















Come é accaduto?
Da quando ti dissi: mi senti?
Da quando ti sei voluto perdere.

Così, come tutti i cercatori d'oro.

Ma il cammino non si é ancora illuminato e c'é ancora da percorrere.
Sotto cieli stellati.

Scalzi, con nuove scarpe, tra gli abbracci disponibili di streghe e sirene, soli.

Restano alcune tracce di una lavagna. Di tutta una vita.
Più precisamente le metà. 21 anni, nei quali ce ne stanno 11 appena compiuti.
Resta l'amore.
Resta l'offesa.

Ora la vita ci chiede di trasformare.
Ci chiede una trasformazione "artistica", poichè siamo creature e creatori.
La forma sta cambiando: la sostanza é veglia di lacrime, sudore, sangue.
Come morte e nascita.

Vita nuova che porta luce e coraggio.
Anche sui doppi e molteplici inganni.

Ci accompagnino le ali invisibili degli angeli necessari.
Ci ricordino della nostra natura umana, vestita di maschere cupe.

Sperando che l'antico debito non sia troppo oneroso...












mercoledì 8 luglio 2009

Earth Song


Grazie Michael Jackson!

lunedì 6 luglio 2009

Heal the world


Grazie Michael Jackson !

“Heal the World” era la canzone di cui Michael Jackson andava più fiero. Inserita nell’album “Dangerous”, pubblicato nel 1991, questa canzone ha dato i natali alla Heal The World Foundation che aveva come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita dei bambini. Ora l’associazione non c’è più ma questa è una delle canzoni più trasmesse dalle radio nelle ultime ore.(www.musicroom.it)

Heal the world
Michael Jackson

Spoken Intro:
Think about the generations and to say we want to make it a better
world for our children and our children's children. So that they know
it's a better world for them; and think if they can make it a better place.

There's a place in your heart
And I know that it is love
And this place could be much
Brighter than tomorrow.
And if you really try
You'll find there's no need to cry
In this place you'll feel
There's no hurt or sorrow.
There are ways to get there
If you care enough for the living
Make a little space, make a better place.
Heal the world
Make it a better place
For you and for me and the entire human race
There are people dying
If you care enough for the living
Make a better place for
You and for me.
If you want to know why
There's a love that cannot lie
Love is strong
It only cares for joyful giving.
If we try we shall see
In this bliss we cannot feel
Fear or dread
We stop existing and start living
Then it feels that always
Love's enough for us growing
Make a better world, make a better world.
Heal the world
Make it a better place
For you and for me and the entire human race
There are people dying
If you care enough for the living
Make a better place for
You and for me.
And the dream we would conceived in
Will reveal a joyful face
And the world we once believed in
Will shine again in grace
Then why do we keep strangling life
Wound this earth, crucify it's soul
Though it's plain to see, this world is heavenly
Be God's glow.
We could fly so high
Let our spirits never die
In my heart I feel
You are all my brothers
Create a world with no fear
Together we'll cry happy tears
See the nations turn
Their swords into plowshares
We could really get there
If you care enough for the living
Make a little space to make a better place.
Heal the world
Make it a better place
For you and for me and the entire human race
There are people dying
If you care enough for the living
Make a better place for
You and for me.
There are people dying if you care enough for the living
Make a better place for you and for me.
Make a better place for you and for me.
You and for me Make a better place
You and for me Make a better place
You and for me Make a better place
You and for me Heal the world we live in
You and for me Save it for our children
You and for me Heal the world we live in
You and for me Save it for our children
You and for me Heal the world we live in
You and for me Save it for our children
You and for me Heal the world we live in
You and for me Save it for our children.

Guarire il mondo
Michael Jackson

Introduzione parlata:
pensare alle generazioni e dire che vogliamo rendere il un mondo migliore
per i nostri bambini e i bambini dei nostri bambini. Cosi che loro sappiano
che é un mondo migliore per loro; e penso se loro possono rendere il mondo
un posto migliore.

C'é un posto nel tuo cuore
io so che é amore
e quel posto può essere molto
più luminoso di ieri
se tu provi veramente
scoprirai che non c'é bisogno di piangere
in questo posto lo sentirai
non ci sono pene ne sofferenza
ci sono modi per arrivarci
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un piccolo spazio, crea uno spazio migliore
guarisci il mondo
crea un posto migliore
per te, per me e per l'umanità intera
c'é gente che sta morendo
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un posto migliore
per te e me
se vuoi sapere perché
c'é un amore che non può mentire
l'amore é forte
importa solo dare felicità
se proviamo vedremo
in questa gioia non possiamo sentire
paura ne timore
smettiamo di esistere e iniziamo a vivere
poi sarà per sempre
l'amore é abbastanza per farci crescere
crea un mondo migliore
guarisci il mondo
crea un posto migliore
per te, per me e per l'umanità intera
c'é gente che sta morendo
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un posto migliore
per te e me
e il sogno che vogliamo creare
rivela una faccia felice
e il mondo in cui credevamo
si illumina ancora di grazia
allora perché continuiamo a vivere vite strozzate
ferendo la sua terra, crocifiggendo la sua anima
é evidente da vedere, questo mondo é paradisiaco
essere lo splendore di Dio
possiamo volare cosi alto
non lasciare mai morire I nostri spiriti
nel mio cuore sento che
sono tutti miei fratelli
creare un mondo senza paura
insieme piangeremo lacrime di gioia
vedere le nazioni trasformare
le loro spade in lame per aratri
possiamo davvero arrivarci
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un piccolo spazio per rendere un posto migliore
guarisci il mondo
crea un posto migliore
per te, per me e per l'umanità intera
c'é gente che sta morendo
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un posto migliore
per te e me
C'é gente che sta morendo, se tu credi nella vita
crea un un posto migliore per te e per me
crea un un posto migliore per te e per me
per te e per me crea un posto migliore
per te e per me crea un posto migliore
per te e per me crea un posto migliore
per te e per me guarire il mondo in cui viviamo
per te e per me salvarlo per I nostri bambini
per me e per te guarire il mondo in cui viviamo
per te e per me salvarlo per in nostri bambini
per te e per me guarire il mondo in cui viviamo
per te e per me salvarlo per I nostri bambini
per me e per te guarire il mondo in cui viviamo
per te e per me salvarlo per I nostri bambini

......

venerdì 12 giugno 2009

L'ombra del miracolo


















"[...]Vi sono esseri che si lasciano consapevolmente coinvolgere dal karma collettivo, o dal karma del gruppo umano a cui si sono connessi, proprio per donare ulteriore impulso spirituale al destino che unisce il gruppo. Questa possibilità è il portato logico del grado spirituale conseguito da tali esseri: una logica diversa è il falso spirituale.
Il karma dell'umanità è unico e si esplica attravarso il karma di ciascun individuo, che pertanto elabora il karma personale, rendendolo sempre più indipendente dal karma collettivo, proprio per poter divenire, secondo lo Spirituo, un elaboratore dinamico del karma collettivo. Quanto più una personalità spirituale evolve, tanto più diviene cooperatrice dell'altrui karma, coiè soccorritrice degli altri sopportatori delle conseguenze del karma: conseguenze che rimandano a un guasto originario dell'umanità, o a un "peccato originale", cioé alla perdita di un livello superumano, che il karma ha il compito di dar modo all'uomo di ritrovare, secondo potere del suo essere libero.[...]"
(Massimo Scaligero, "Reincarnazione e karma", Ed. Mediterranee)

lunedì 20 aprile 2009

Missione della collera

domenica 12 aprile 2009

Buona Pasqua!














("La Resurrezione", di Matthias Grunewald, della pala d'altare di Isenheim, conservato al museo di Colmar, in Alsazia.)



"Quando da spazi universali il sole parla al senso dell'uomo e dal fondo dell'anima si congiunge alla luce, allor dal chiuso dell'egoità migran pensieri nei lontani spazi e ottusamente avvincono allo spirito l'essere dell'uomo."
(R. Steiner, Il calendario dell'anima)



(Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi)

Fratelli, non sapete che un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi.
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato!
Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità.


Parola di Dio

domenica 5 aprile 2009

Palme e ulivo



"Si racconta che un dotto in scienze naturali (deve essere avvenuto il Inghilterra) disse che preferiva immaginarsi di essere giunto ad essere uomo per forza propria, di essere giunto alla sua attuale condizione superiore trasformandosi a poco a poco dallo stadio scimmiesco, piuttosto che immaginarsi di essere caduto tanto in basso, come uomo, dalle altezze divine di un tempo, come pareva aver fatto il suo avversario, il quale non poteva credere alle semplici rappresentazioni scientifiche. Simili episodi indicano quanto sia necessario trovare la via che porti a dire "Non io, ma l'animale evoluto in me", ma "Non io , ma il Cristo in me". Bisogna cercare di capire queste parole di Paolo; solo allora un vero messaggio pasquale potrà di nuovo entrare nella nostra coscienza dalle profondità della nostra anima."
(R. Steiner, "Pasqua, la festa dell'esortazione". I° conferenza, Dornach, 2 aprile 1920, Venerdì santo. Edizioni Arcobaleno. O.O.198)

martedì 24 marzo 2009

Nebbia primordiale e pianeti: la visione dello spirito.


“Oggi sappiamo che in principio vi era una grande nebbia primordiale nello spazio cosmico, e che essa ha cominciato a roteare. Così facendo, ha eliminato un globo sferico dalla propria massa; continuando a roteare, con l’andar del tempo si è distaccato un secondo globo, e più tardi un terzo e così di seguito. Ma queste immagini non sono altro che una forma di mitologia moderna fisico-coperincana. Essa verrà a sua volta rimpiazzata da un’altra mitologia. Però le mitologie antiche hanno il vantaggio, su quella attuale, di essere più vere di quelle venute dopo; esse non hanno saputo prendere che la sola parte astratta, completamente esteriore e materiale. Bisogna sempre tener presente che è comodo spiegare ai bambini in modo plausibile la formazione di un simile sistema solare: si prende una goccia di un’essenza oleosa, si taglia da un cartone un piccolo disco rotondo, lo si pone nella direzione dell’equatore passandoci dal di sopra uno spillo e lo si mette nel liquido a galleggiare. Si comincia allora a dare al tutto un movimento di rotazione dicendo che così roteava la nebbia cosmica. Infatti si forma prima un appiattimento, poi si stacca una goccia, quindi un’altra, poi una terza – e una grande goccia rimane nel centro; ecco creato un piccolo sistema solare! Sembra allora molto plausibile che quanto viene così dimostrato in piccolo, sia avvenuto anche in grande. Chi però espone queste considerazioni dimentica soltanto una cosa che in altra occasione sarebbe bellissimo dimenticare: dimentica se stesso. Dimentica di essere lui stesso a provocare la rotazione. L’intera dimostrazione sarebbe esatta, se uno di questi bravi professori si degnasse di dire: “Come io sto qui e faccio girare questo spillo, così lassù vi era un gigantesco professore che provvide a far roteare tutto l’assieme affinché si potessero distaccare i pianeti; proprio come abbiamo fatto in piccolo con le nostre gocce di olio”. In tal caso il paragone potrebbe ancor andare.
Noi sappiamo che nessun maestro gigantesco si occupa di girare lo spillo, ma che vi sono entità spirituali di ogni grado, e che esse attirano verso di loro la relativa materia.Le entità che avevano bisogno di speciali condizioni di vita, quando andarono sul Sole attirarono la materia che loro conveniva, e si formarono il proprio campo di azione mediante la potenza delle loro forze spirituali; altre entità separarono per sé la sostanza della Terra. ‘E lo spirito che opera fino alla più piccola particella di materia. Si potrà comprendere ciò che avviene nei più piccoli punti dello spazio, soltanto quando si comprenderà che lo spirito opera ovunque, fino nello spazio illimitato. Né si tratta di uno spirito in generale del quale si possa dire che “in genera la materia contiene lo spirito, uno spirito universale o primordiale”. Cosi’ si creerebbero dei nuovi malintesi, e non si arriverebbe a nulla. Noi dobbiamo riconoscere gli “spiriti” nella loro concretezza, nelle loro particolarità e nelle loro diverse condizioni di vita. […]
Prima che il Sole si potesse distaccare, già era risultata la necessità per certe entità di separare per sé speciali campi di azione. Ciò che esse distaccarono in tal modo sono oggi i pianeti esterni: Saturno, Giove e Marte. Possiamo dunque dire che nella materia complessiva in cui stavano il Sole e la Luna erano pure contenuti Saturno, Giove e così via, e che alcune entità si distaccarono prima con quei corpi celesti. Erano entità che richiedevano appunto le condizioni di vita che potevano venir soddisfatte su quei pianeti. Poi il Sole si separò con tutte le entità più sublimi, lasciando indietro la Terra unita alla Luna. Quest’assieme di Terra e Luna seguitò ad evolversi fin che si verificò la descritta espulsione della Luna. Ma non tutti gli esseri usciti insieme al Sole furono capaci di partecipare all’evoluzione solare.[…] determinate entità cedettero di essere in grado di sopportare il viaggio del Sole. In realtà lo poterono sopportare soltanto le entità più alte; le altre dovettero più tardi separarsene. E per il fatto che tali entità si crearono campi d’azione separati, nacquero Venere e Mercurio. Cosi’ vediamo la separazione di Saturno, Giove e Marte prima della scissione del Sole dalla Terra. Poi si separarono dal Sole Venere e Mercurio, e soltanto dopo la Luna si separò dalla Terra.
Cosi’ si presenta questa evoluzione, dal punto di vista dello spirito.”

(R. Steiner, Il Vangelo di Giovanni in relazione con gli altri tre e specialmente col Vangelo di Luca, O.O. n°112)

"Un mare di latte": una storia indù


(la Via Lattea)

"Tanto tempo fa, prima che il mondo avesse inizio, non c'era nient' altro che un fiore di loto di un bianco purissimo, galleggiante in un mare di latte. Fra i suoi petali di seta dormiva profondamente Brahma, il creatore. A parte il fiore, però, non c'era nient' altro. A un certo punto Brahma cominciò a destarsi. Aprì gli occhi e, quando fu completamente sveglio, si accinse al compito di creare il mondo. Dalle sue lacrime nacquero la terra, l'aria e il cielo. Il suo corpo disteso diventò l'universo, il giorno e la notte, la luce e il buio, e vennero le stagioni secche e i monsoni, il fuoco, il vento e la pioggia. Dalla sua bocca uscirono capre, dai fianchi mucche, dai piedi elefanti, cammelli, cavalli e cervi. I peli del suo corpo divennero fili d'erba, radici e frutti. E infine Brahma creò i Deva e gli Asura, gli dèi della luce e del buio. Ora, il mare di latte conteneva un liquido magico detto" amrita", l'elisir della vita. Chiunque lo bevesse sarebbe vissuto per sempre. Naturalmente tanto i Deva quanto gli Asura volevano questo liquido tutto per sé. Però l'unico modo per estrarre l'amrita consisteva nel frullare il mare di latte, proprio come si fa per ottenere dal latte il burro o il formaggio, e né i Deva né gli Asura se la sentivano di fare da soli, per cui si misero d'accordo, una volta tanto, per lavorare insieme. Prima bisognava procurarsi una corda e un bastone abbastanza robusti per l'operazione. I Deva ebbero un'idea. «Come bastone per mescolare useremo questa montagna» gridarono, e tirarono giù la grande montagna, il monte Mandara, che sorgeva alta e ripida dal mare di latte. Per non essere da meno, gli Asura annunciarono: «Come corda useremo questo serpente!» ed esibirono il loro reperto: un cobra gigantesco, più lungo di qualunque serpente abbiate mai visto. In effetti non era un serpente ordinario: era Vasuki, il re dei serpenti. Gli Asura arrotolarono il cobra intorno alla montagna, spira dopo spira. Poi lo afferrarono per la testa mentre i Deva lo afferravano per la coda, e cominciarono a tirarlo avanti e indietro, avanti e indietro con tutte le loro forze. Via via che tiravano, il monte Mandara cominciò a roteare dentro le spire del serpente. Vorticava sempre più veloce, così veloce che gli alberi sparsi lungo i suoi pendii si sradicarono e presero fuoco. Per fortuna c'era nei paraggi il dio Indra, che con la pioggia delle sue grandi nuvole provvide a spegnere l'incendio. Ma anche così il pericolo non era scongiurato del tutto. La montagna era tanto pesante che cominciò a perforare la terra come un trapano, minacciando di farla a pezzetti. Allora gli dèi mandarono una tartaruga gigante a sorreggere la montagna, e la terra fu salva. Intanto il mare di latte cominciava a ribollire e spumeggiare: dapprima si formò un colossale gorgo di latte, e poi un burro densissimo. Con gli ultimi residui di energia, i Deva e gli Asura mescolarono un altro po', e dal mare di latte sorsero il sole e la luna, gemme scintillanti e mille altri tesori, e infine il tesoro più grande: un calice d'oro colmo del prezioso amrita, l'elisir dell'immortalità. Nel frattempo i grandi dèi erano rimasti a guardare con estremo interesse, decisi a farsi avanti all'ultimo momento per impedire agli Asura di bere l'amrita e diventare ancora più cattivi di quanto già non fossero. Così, non appena l'amrita sgorgò dal mare di latte, Vishnu, il conservatore, lasciò il suo punto d'osservazione sul vicino monte Meru, scese sulla terra e afferrò al volo il calice d'oro. Ma prima che avesse il tempo di metterlo al sicuro sul monte Meru, uno degli Asura, un demone di nome Rahu, gli strappò dalle mani il calice e cominciò a bere. Il sole e la luna gridarono a Vishnu: «Quello è il demone Rahu, il peggiore di tutti gli Asura! Devi farlo smettere di bere, o ci saranno sofferenze e disgrazie per tutti noi!» Veloce come un fulmine, Vishnu colpì Rahu sulla testa prima che riuscisse a bere tutto l'amrita. Il corpo morto del demone piombò giù verso la terra, mentre la testa saliva nel cielo, urlando di rabbia e digrignando i terribili denti. Non poteva morire perché l'amrita aveva già raggiunto la gola e aveva dato alla testa il dono della vita eterna. A quel punto esplose una tremenda battaglia. I Deva e gli Asura si scagliarono gli uni contro gli altri, brandendo armi fatte di lampi, montagne ardenti e frecce dalla punta di fuoco. Per due giorni e due notti infuriò la battaglia, finché gli Asura non furono costretti ad ammettere la sconfitta. Migliaia di demoni giacevano morti o moribondi; altre migliaia strisciarono via per andare a nascondersi nei pozzi della terra o nelle profondità del mare. I grandi dèi divisero equamente l'amrita con i Deva, e rimisero al suo posto il monte Mandara. L'unico Asura sopravvissuto per raccontare la storia fu la testa di Rahu, destinata per sempre a inseguire la luna, sua mortale nemica, attraverso i cieli. Lo potete vedere con i vostri occhi: ogni volta che Rahu riesce a raggiungere la luna, se l'inghiotte tutta intera ed essa svanisce dal cielo. Ben presto, però, la luna crescente scappa dalla gola di Rahu e ritorna nel cielo."
(storia indù)

sabato 14 marzo 2009

Il tempo: un guardiano



"Il sonno offre una buona immagine della morte appunto perchè durante il sonno l'uomo è sottratto alla scena ove lo attende il suo destino. Mentre si dorme, su quella scena gli eventi continuano a svolgersi. Per un certo tempo, non abbiamo nessuna influenza sul loro decorso. Eppure la nostra vita di oggi dipende dagli effetti delle azioni compiute ieri.La nostra individualità si reincarna realmente ogni mattina nel mondo delle nostre azioni. Ciò che durante la notte era separato da noi, ci avvolge per così dire durante la giornata."
(R. Steiner,Teosofia,O.O. n° 9)

giovedì 12 marzo 2009

Ancora al bar: variazioni su tovaglia






giovedì 26 febbraio 2009

Norfieddu, Dea Madre e... le figure femminili





















































Ancestrale Contemporaneo,
Carnevale Iglesiente 2009

19 FEBBRAIO
PRIMA APPARIZIONE
La notte del primo giorno, le maschere del Carnevale Iglesiente, girano silenziose, come ombre fuggite al destino della contemporaneità, per le vie del centro storico.
Il loro compito è quello di catturare e liberare la popolazione iglesiente impadronendosi degli aspetti negativi manifestati durante l’inverno ( sospetto, invidia, indifferenza, testardaggine, saccenza, intrigo). Norfieddu in quanto spirito, non ancora imprigionato in un pupazzo, gira libero scatenando il panico e stimolando, per reazione, proprio quegli umori negativi che la gente si tiene ancora dentro. Ad ogni reazione negativa, le maschere catturano l’atteggiamento liberando la persona da questa negatività.

24 FEBBRAIO
SECONDA APPARIZIONE
La seconda sera vede protagonisti i personaggi-vittima, cercare sostegno per il processo che si terrà nella serata finale. Le vittime di quest’anno sono tutte donne, quattro maschere raffiguranti la quattro condizioni-stagioni della donna. Tra le vie del centro le vittime prescelte vengono attaccate dalle maschere tipiche, cariche delle negatività che hanno preso dalla popolazione. Norfieddu cercherà di difenderle, ma gli atteggiamenti negativi fanno subito strada nei cuori delle vittime ed il povero folletto, brutto e nero come la miniera, contribuisce solo ad aumentare il panico tra le donne. Solo la Dea Madre sembra consolare Norfieddu, mentre la popolazione non da alcun peso ai suoi avvertimenti, scambiandolo per un pazzo e ridendo del suo buffo movimento.

28 FEBBRAIO
PROCESSO E ROGO DI NORFIEDDU
Quest’anno il processo racconta il confronto tra il bello ed il brutto, il buono e cattivo, in una parodia grottesca giocata tra l’ancestrale ed il contemporaneo. Come sempre le sei maschere tipiche ( Suspettosu, Intragneri, Oghiànu, Indiferenti, Corriatzu e Sabiu) e le altrettante vittime di questi atteggiamenti danno vita al Processo, al corteo ed al Rogo di Norfieddu. L’inquisitore, processerà e condannerà Norfieddu reo di tutti i mali, compreso quello di aver istigato e plagiato le quattro vittime ( tzia Pipia, tzia Isposa, tzia Mamma e tzia Viuda). In realtà sono stati l’Inquisitore e le altre maschere, mentre il povero spiritello cercava di difenderle, ma questo la gente, ignara dei linguaggi, dei riti e dei significati ancestrali, non lo sa. La Dea Madre in persona protegge lo spiritello Norfieddu, sostituendolo con un pupazzo che andrà al rogo al suo posto, illudendo la gente di essersi liberata dei mali, ma soprattutto appagando lo spirito negativo delle maschere tipiche, che dopo il rogo faranno ritorno nell’inverno. In questo modo anche gli atteggiamenti negativi della popolazione ritorneranno nella normalità, senza gli eccessi manifestati in questo periodo. Lo spirito di Norfieddu ritornerà il prossimo inverno, dopo l’estate, l’autunno e con il suo spirito libero darà inizio alla primavera, alla rinascita della terra, della gente, di questa terra, di questa gente, la più bella, la più vera del Mediterraneo. Alla festa il pupazzo, alla tradizione il significato.
"Norfieddu scancioffau d'anti abbruxau" sancisce la cittá all'unisono, e se ne torna a casa a prepararsi per la Quaresima.

Pino Giampà

lunedì 23 febbraio 2009

Carnevale ad Iglesias:"Norfieddu scancioffau d'anti abbruxau"








"NORFIEDDU" ( Maschera tipica iglesiente.Idea e realizzazione: Pino Giampà)


Sulla scia dei buoni risultati raggiunti lo scorso anno, il programma per il Carnevale 2009 si fonda su tre principi fondamentali: un programma di qualità, il coinvolgimento attivo della cittadinanza e la riproposizione del Processo e del Rogo a Norfieddu.

L'intento del progetto è quello di dare alla manifestazione una dimensione popolare, puntando al coinvolgimento di tutta la città, perchè i cittadini siano i veri protagonisti della festa. Non solo spettatori ma protagonisti. I giorni scelti per lo svolgimento delle principali manifestazioni sono: giovedì 19 febbraio, martedì 24 febbraio e sabato 28 febbraio.

NORFIEDDU. In riferimento al Processu a Norfieddu, la rievocazione sarà affidata anche quest'anno al Prof. Pino Giampà. Il titolo scelto per l'edizione 2009 è “Ancestrale e Contemporaneo”. Il Processo a Norfieddu si svolgerà in Piazza Municipio e sarà preceduto da due “apparizioni” per le vie del Centro Storico.
Prima apparizione. La notte del primo giorno le maschere del Carnevale Iglesiente, ancestralmente ispirate agli umori tipici della popolazione, girano silenziose e minacciose per le vie del centro storico, come ombre fuggite al destino della contemporaneità.
Seconda apparizione. La seconda sera vede protagonisti i personaggi, vittime degli avvenimenti di quest’anno, cercare sostegno per il processo che si terrà nella serata finale.
Processo a Norfieddu. Quest’anno il processo vedrà a confronto il bello ed il brutto, il buono e cattivo, in una parodia grottesca giocata tra l’ancestrale ed il contemporaneo. Come sempre le sei maschere tipiche (Suspettosu, Intragneri, Oghiànu, Indiferenti, Corriatzu, Sabiu) e le altrettante vittime di questi umori daranno vita al Processo, al corteo ed al Rogo di Norfieddu.
Come ormai tradizione il pupazzo gigante di Norfieddu sarà realizzato e portato in corteo dal Gruppo Folk “Città di Iglesias”.