
Etere vero, tramonto di luce
rosea, incantata sulla neve eterna,
tu sfiori la pianura che conduce all’infinita umanità materna.
Nel silenzio profondo dell’abbraccio
tu vegli sul futuro e sul passato
e covi il mondo, fra le nebbie e il ghiaccio,
mentre l’inverno posa, addormentato.
Se mi rispecchio nel tuo chiaro lume
che mi raccoglie e vela dolcemente,
lento con l’anima vago nel fiume
che scorre in terra, in cielo, nella mente,
e veglio nelle fredde, dense brume
e ti contemplo, spirito presente.
( Giancarlo Cimino )
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