martedì 22 luglio 2008

Consumi:Non è tutto rose e fiori.


Perché il lavoro diventi libero e creativo : la rendita esistenziale
(di MICHEL JOSEPH.)
Dottore in Filosofia, Membro dell’Università della Scienza dello Spirito del Goetheanum (Dornach Svizzera)
Direttore della rivista antroposofica Tournant
Ricevere 1000 Euro al mese vita natural durante e senza alcun obbligo corrispondente ... Si tratta di un’ennesima idea fumosa ? In effetti, sono due le domande che si pongono a questo proposito:
- la prima : è possibile ?
Numerosi economisti responsabili, d’alto livello decisionale e di paesi diversi stanno attualmente studiando questa domanda. A quanto dicono, sarebbe possibile fondere tutti gli aiuti sociali in una sola rendita universale incondizionata d’esistenza. Proiezioni fiscali mostrano che per realizzare questo occorrerebbe sostituire tutte le imposte con una tassa di consumo, più alta dell’attuale IVA e automaticamente più democratica.
- la seconda domanda : perché ?
Il lavoro merce (salariato) è un’aberrazione medievale, indegna dell’uomo. La dimensione del lavoro è neccessariamente spirituale, visto che sono le facoltà spirituali di ogni persona a entrare in gioco nel processo lavorativo. Queste facoltà, qualsiasi esse siano, neccessitano di essere esercitate e non possono essere né comprate né vendute. Occorre liberare il lavoro affinché ridiventi attraente e affinché l’immaginazione di ciascuno, così come le sue facoltà creative, vi si possano collegare. La questione della dignità dell’uomo e della fioritura spirituale nel processo lavorativo sono infatti le sole vere questioni sociali, alla base di tutti i gravi problemi attuali. L’introduzione della rendita esistenziale universale incondizionata permetterebbe a tutti insieme di trovare risposte ai problemi sociali, economici, culturali, politici, ecologici, umanitari e umani. Sono queste le cose che il conferenziere si propone di dimostrare concretamente. (link al titolo del post)

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