domenica 20 luglio 2008

Distrazione volitiva


"Praticamente l'esercizio consiste nel donarsi a un pensiero o ad un sentimento attraente, sino a una fase controllabile di soggezione ad esso: di colpo poi lo si lascia, per dedicarsi ad un altro pensiero, o sentimento, non attraente: nel quale ci si sprofonda, con identica donazione di sè. Tutto ciò da cui si è presi in modo da non poterne fare a meno, è il male, anche se si tratta di impulsi in apparenza spirituali. Un impulso di bontà o di moralità, quando è autentico, non domina l'Io, perchè è espressione dell'Io. Anche un impulso spirituale deve passare per il vaglio della determinazione cosciente. Gli impulsi di bontà e generosità possono riconoscersi autentici, quando sono la trasformazione degli impulsi inferiori del corpo astrale: essi costituiscono una pregnante vita dell'anima, in cui sostanza si esprime l'Io reale. La presenza di questo Io reale nel mondo è già azione trasformatrice: qualsiasi forma di questa azione è relazione dell'Io, che non deve prendere la mano all'Io. La virtù della relazione viene dallo Spirito, non può venire da esaltazione moralistica: che è quasi sempre finzione, o recitazione dello Spirituale.
L'esercizio della distrazione volitiva ha il compito di liberare l'anima non soltanto dalle forze avverse allo Spirituale (Ahrimane), ma anche da quelle della recitazione spirituale (Lucifero).
Anche l'uso di un impulso morale può divenire illecito, se non è la decisione dell'Io, bensì della brama del corpo astrale. La scienza della moralità è anzitutto una Scienza della Libertà, ossia una Scienza dell'Io. I veri mali del mondo sono il prodotto di una moralità usata non dall'Io, ma dal suo opposto: moralità su cui dialetticamente non c'è nulla da obiettare, ma sostanzialmente ingannatrice dell'uomo e organizzatrice della sistematica alienazione dell'umano, in quanto è solo formale: il suo contenuto sistematico non viene dallo spirito della fraternità, bensì dell'avversione." (M. Scaligero, Manuale pratico della meditazione, Tilopa edizioni, 1984, Teramo-Roma).

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