mercoledì 7 marzo 2012
IL NUOVO BLOG di Laura della gatta:PRONTA PER STAMPA
Reindirizzamento: il nuovo blog di Laura della Gatta
Imaginario:
abracadabra,
fuori dal coro,
luoghi,
prospettive,
saluti,
tempo,
zoom
sabato 7 novembre 2009
martedì 1 settembre 2009
Ricomincio....da Roma
Questo blog resterà on line, come testimonianza di un'opera realizzatasi in un arco del tempo.
Tra non molto o al più tardi pubblicherò l'indirizzo di un nuovo sito sul quale potrà definirsi una nuova forma artistica. Il lavoro é in corso.
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione, anche con la sola visione.
Imaginario:
case,
E' L'ORA,
parole,
prospettive,
tempo
mercoledì 26 agosto 2009
In fine...(post-patetico)
Come é accaduto?
Da quando ti dissi: mi senti?
Da quando ti sei voluto perdere.
Così, come tutti i cercatori d'oro.
Ma il cammino non si é ancora illuminato e c'é ancora da percorrere.
Sotto cieli stellati.
Scalzi, con nuove scarpe, tra gli abbracci disponibili di streghe e sirene, soli.
Restano alcune tracce di una lavagna. Di tutta una vita.
Più precisamente le metà. 21 anni, nei quali ce ne stanno 11 appena compiuti.
Resta l'amore.
Resta l'offesa.
Ora la vita ci chiede di trasformare.
Ci chiede una trasformazione "artistica", poichè siamo creature e creatori.
La forma sta cambiando: la sostanza é veglia di lacrime, sudore, sangue.
Come morte e nascita.
Vita nuova che porta luce e coraggio.
Anche sui doppi e molteplici inganni.
Ci accompagnino le ali invisibili degli angeli necessari.
Ci ricordino della nostra natura umana, vestita di maschere cupe.
Sperando che l'antico debito non sia troppo oneroso...
sabato 15 agosto 2009
... pensieri
Soggiogato dall’ inganno di uno specchio divertito
mi dirigo senza sosta sul sentiero scivoloso
che dal faro e lungo il dito
apre al vento più impetuoso.
La certezza di sentire le parole di confine
apre strade accidentate nel pensiero che sostiene
divorando tempo e spine
del concetto che non tiene.
Non ricordo come fosse prima del mio breve passo
quale nome avesse il vecchio, né la stoffa che lo adorna.
Nessun segno di mollica nel momento del trapasso
per nutrire d’ abbondanza nuovo corpo che ritorna.
Ma può essere più vero della luce che non tocco?
Luccicante, opaco, freddo, fermo al centro o fuori un pezzo,
pensieroso o tutto tondo, ricucito non c’ è spacco,
lacerato cuore immenso che non sbatte se nel mezzo.
(Maxxe.)
domenica 12 luglio 2009
sabato 11 luglio 2009
mercoledì 8 luglio 2009
lunedì 6 luglio 2009
Heal the world
Grazie Michael Jackson !
“Heal the World” era la canzone di cui Michael Jackson andava più fiero. Inserita nell’album “Dangerous”, pubblicato nel 1991, questa canzone ha dato i natali alla Heal The World Foundation che aveva come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita dei bambini. Ora l’associazione non c’è più ma questa è una delle canzoni più trasmesse dalle radio nelle ultime ore.(www.musicroom.it)
Heal the world
Michael Jackson
Spoken Intro:
Think about the generations and to say we want to make it a better
world for our children and our children's children. So that they know
it's a better world for them; and think if they can make it a better place.
There's a place in your heart
And I know that it is love
And this place could be much
Brighter than tomorrow.
And if you really try
You'll find there's no need to cry
In this place you'll feel
There's no hurt or sorrow.
There are ways to get there
If you care enough for the living
Make a little space, make a better place.
Heal the world
Make it a better place
For you and for me and the entire human race
There are people dying
If you care enough for the living
Make a better place for
You and for me.
If you want to know why
There's a love that cannot lie
Love is strong
It only cares for joyful giving.
If we try we shall see
In this bliss we cannot feel
Fear or dread
We stop existing and start living
Then it feels that always
Love's enough for us growing
Make a better world, make a better world.
Heal the world
Make it a better place
For you and for me and the entire human race
There are people dying
If you care enough for the living
Make a better place for
You and for me.
And the dream we would conceived in
Will reveal a joyful face
And the world we once believed in
Will shine again in grace
Then why do we keep strangling life
Wound this earth, crucify it's soul
Though it's plain to see, this world is heavenly
Be God's glow.
We could fly so high
Let our spirits never die
In my heart I feel
You are all my brothers
Create a world with no fear
Together we'll cry happy tears
See the nations turn
Their swords into plowshares
We could really get there
If you care enough for the living
Make a little space to make a better place.
Heal the world
Make it a better place
For you and for me and the entire human race
There are people dying
If you care enough for the living
Make a better place for
You and for me.
There are people dying if you care enough for the living
Make a better place for you and for me.
Make a better place for you and for me.
You and for me Make a better place
You and for me Make a better place
You and for me Make a better place
You and for me Heal the world we live in
You and for me Save it for our children
You and for me Heal the world we live in
You and for me Save it for our children
You and for me Heal the world we live in
You and for me Save it for our children
You and for me Heal the world we live in
You and for me Save it for our children.
Guarire il mondo
Michael Jackson
Introduzione parlata:
pensare alle generazioni e dire che vogliamo rendere il un mondo migliore
per i nostri bambini e i bambini dei nostri bambini. Cosi che loro sappiano
che é un mondo migliore per loro; e penso se loro possono rendere il mondo
un posto migliore.
C'é un posto nel tuo cuore
io so che é amore
e quel posto può essere molto
più luminoso di ieri
se tu provi veramente
scoprirai che non c'é bisogno di piangere
in questo posto lo sentirai
non ci sono pene ne sofferenza
ci sono modi per arrivarci
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un piccolo spazio, crea uno spazio migliore
guarisci il mondo
crea un posto migliore
per te, per me e per l'umanità intera
c'é gente che sta morendo
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un posto migliore
per te e me
se vuoi sapere perché
c'é un amore che non può mentire
l'amore é forte
importa solo dare felicità
se proviamo vedremo
in questa gioia non possiamo sentire
paura ne timore
smettiamo di esistere e iniziamo a vivere
poi sarà per sempre
l'amore é abbastanza per farci crescere
crea un mondo migliore
guarisci il mondo
crea un posto migliore
per te, per me e per l'umanità intera
c'é gente che sta morendo
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un posto migliore
per te e me
e il sogno che vogliamo creare
rivela una faccia felice
e il mondo in cui credevamo
si illumina ancora di grazia
allora perché continuiamo a vivere vite strozzate
ferendo la sua terra, crocifiggendo la sua anima
é evidente da vedere, questo mondo é paradisiaco
essere lo splendore di Dio
possiamo volare cosi alto
non lasciare mai morire I nostri spiriti
nel mio cuore sento che
sono tutti miei fratelli
creare un mondo senza paura
insieme piangeremo lacrime di gioia
vedere le nazioni trasformare
le loro spade in lame per aratri
possiamo davvero arrivarci
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un piccolo spazio per rendere un posto migliore
guarisci il mondo
crea un posto migliore
per te, per me e per l'umanità intera
c'é gente che sta morendo
se ti prendi cura abbastanza della vita
crea un posto migliore
per te e me
C'é gente che sta morendo, se tu credi nella vita
crea un un posto migliore per te e per me
crea un un posto migliore per te e per me
per te e per me crea un posto migliore
per te e per me crea un posto migliore
per te e per me crea un posto migliore
per te e per me guarire il mondo in cui viviamo
per te e per me salvarlo per I nostri bambini
per me e per te guarire il mondo in cui viviamo
per te e per me salvarlo per in nostri bambini
per te e per me guarire il mondo in cui viviamo
per te e per me salvarlo per I nostri bambini
per me e per te guarire il mondo in cui viviamo
per te e per me salvarlo per I nostri bambini
......
martedì 30 giugno 2009
sabato 20 giugno 2009
VERSUS
"...L'uomo erra, quando non trova l'essenza delle cose o degli eventi che lo coinvolgono: prepara a sè l'angoscia e la paura, come conseguenze della dissonanza dell'anima con la realtà. La realtà campeggia invero oltre l'apparire fisico, èmetafisica nel suo essere fisica: è insieme l'essere dell'essenza e il suo apparire. La menzogna è l'apparire privo di essenza: ma non v'è che l'uomo che possa restituire a tale apparire l'essenza. E' il compito dell'uomo libero intuire inizialmente in concetti l'essenza delle cose, degli eventi, della natura. L'essenza invero è il Logos, la verità delle cose.
Non esiste realtà che non abbia fondamento, o essenza, nell'interiorità umana, nella serie dei concetti che l'uomo si forma nella zona superiore della coscienza: zona nella quale vive non solo tale serie di concetti, ma soprattutto la dinamica del loro formarsi, per virtù di un Io superiore a quello ordinario. Normalmente l'uomo non sa come si formano in lui i concetti. L'uomo razionale, l'uomo logico, per coerenza cognitiva, dovrebbe cominciare a saperlo. Che egli non lo sappia, oggi, è il massimo male umano. Il contrapporsi della coscienza quotidiana alla fonte della propria realtà, è la sorgente della sofferenza.
La sofferenza peraltro ha il compito di orientare la ricerca interiore dell'uomo verso la vita delle essenze, che egli reca nella zona pura dell'anima, perciò quasi sempre celate alla coscienza ordinaria: sono le essenze che egli via via si va formando, senza averne consapevolezza. Deve compiere un ben determinato eserciziodi pensiero, per scoprire in sè un concetto, o un'essenza, o un contenuto-sintesi della realtà. Quasi sempre egli attinge a qualcosa che si è andato formando mediante l'intuito stimolato dalla quotidiana esperienza. L'avversione della coscienza alla propria fonte superiore, il cui affermarsi la priverebbe del meccanismo dell'inerzia e degli appoggi psochici correlativi, gli impediscono di scorgere in sè il luogo della nascita delle essenze e della propria libertà interiore. Egli ha nebsì il concetto di "leone", o di "albero", ma non sa come si sia formato in lui: ignora l'elemento universale intuito, òa lo usa a un livello inferiore, quello del rappresentare, come se a tale livello conservasse l'universalità. Questa non può esserci nel concetto astratto o morto.
Deve scorgere in sè la folgore dell'intuito puro, per comprendere come nell'anima in realtà si manifesti l'essenza delle cose che vede intorno a sè create. Si manifesti, o nasca. Egli può sperimentare un potere-pensiero, che non conosce barriera fisica, nè psichica: scaturisce dalla pura fonte della vita ed esige fluire nell'umano, non perchè necessiti di movimento, o come lampo, che egli ha come lampo di pensiero, ma è più che pensiero: è vita creatrice. E' dapprima il pensiero conquistato allo stato puro e, allo stato puro, intensificato: è allora l'essenza dell'essere, di ogni essere. Cessa di essere pensiero: diviene forza di luce, percepibile come volontà creatrice. Naturalmente è il germe di una realizzazione che attende l'uomo: è il germe del miracolo."
(Massimo Scaligero, "Meditazione e miracolo", Ed. Mediterranee)
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martedì 16 giugno 2009
venerdì 12 giugno 2009
L'ombra del miracolo
"[...]Vi sono esseri che si lasciano consapevolmente coinvolgere dal karma collettivo, o dal karma del gruppo umano a cui si sono connessi, proprio per donare ulteriore impulso spirituale al destino che unisce il gruppo. Questa possibilità è il portato logico del grado spirituale conseguito da tali esseri: una logica diversa è il falso spirituale.
Il karma dell'umanità è unico e si esplica attravarso il karma di ciascun individuo, che pertanto elabora il karma personale, rendendolo sempre più indipendente dal karma collettivo, proprio per poter divenire, secondo lo Spirituo, un elaboratore dinamico del karma collettivo. Quanto più una personalità spirituale evolve, tanto più diviene cooperatrice dell'altrui karma, coiè soccorritrice degli altri sopportatori delle conseguenze del karma: conseguenze che rimandano a un guasto originario dell'umanità, o a un "peccato originale", cioé alla perdita di un livello superumano, che il karma ha il compito di dar modo all'uomo di ritrovare, secondo potere del suo essere libero.[...]"
(Massimo Scaligero, "Reincarnazione e karma", Ed. Mediterranee)
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lunedì 18 maggio 2009
Briciole
“Tutto era perduto? Era inevitabile che fosse cambiato? Dovevo dimenticare? Dobbiamo chiudere gli occhi? Dobbiamo perdonare, poiché ognuno vive di briciole? Dobbiamo pensare che tutto ciò che ci tormenta è ben piccola cosa visto dalle lontanissime stelle, Altazor, Grapatax, Mab, Zelda e Dandelion? Oppure, proprio perché siamo piccola cosa, dobbiamo combattere per la nostra briciola di giustizia, o le stelle crolleranno?”
[Stefano Benni, Margherita dolcevita, Ed.Feltrinelli]
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giovedì 23 aprile 2009
Hillel
“Gesù sapeva perfettamente quanto avesse contato per molti il vecchio Hillel*, che aveva goduto di una grande considerazione come maestro in seno all’ebraismo anche nei difficili tempi di erode. Era un uomo dall’anima ricca di tesori di saggezza, e Gesù sapeva quanto poco le parole interiori pronunciate da Hillel avessero trovato ricezione nei cuori e nelle anime. Tuttavia si era detto di lui: ls Torah, somma delle più antiche e importanti leggi sull’ebraismo, era oscurata, e Hillel l’aveva ristabilita. A quelli tra i suoi contemporanei che lo comprendevano, Hillel appariva come un rinnovatore della saggezza originaria ebraica; era un maestro che anche viaggiava come un vero insegnante di saggezza. La mitezza era il suo carattere fondamentale, era una specie di Messia; lo afferma anche il Talmud, e lo si può riscontrare anche sulla base dell’erudizione ufficiale. La gente era prodiga di lodi per Hillel e ne diceva un gran bene. Scelgo solo alcuni esempi per accennare al modo in cui Gesù di Nazareth parlò di Hillel a sua madre, onde indicare l’atteggiamento della sua anima.
Hillel veniva descritto come un uomo dal carattere dolce e mite che poteva ottenere moltissimo con la mitezza e l’amore. Si è conservato un aneddoto che può in particolare mostrare che Hillel era un uomo paziente e dolce, conciliante con tutti. Due tali avevano scommesso sulla possibilità o meno di stimolare Hillel alla collera, dato che era noto che egli non poteva adirarsi. Uno dei due disse: voglio far di tutto per farlo arrabbiare e così vincere la scommessa. Egli bussò alla porta di Hillel quando questi era quanto mai occupato a preparare il sabbat, proprio nel momento in cui non era lecito disturbare uno come lui. Dunque lo scommettitore bussò alla porta di Hillel e lo affrontò in modo tutt’altro che gentile e senza alcun preambolo; eppure Hillel, come sovrintendente della massima autorità spirituale, era abituato ad essere interpellato con ripetto. Invece quell’uomo lo apostrofò semplicemente così: Hillel, vieni fuori alla svelta; Hillel indossò il mantello e uscì. L’uomo disse in tono aspro, senza la minima gentilezza: Hillel, ho da chiederti qualcosa. Hillel rispose con benevolenza: mio caro che cosa hai da chiedermi? Ho da chiederti perché i babilonesi hanno teste così smilze. Hillel rispose in tono dolcissimo: ecco, mio caro, i babilonesi hanno teste tanto smilze perché hanno levatrici poco abili. L’uomo se ne andò, notando che anche quella volta Hillel si era mantenuto calmo, e Hillel tornò al suo lavoro. Dopo pochi minuti quel tale ritornò e distolse di nuovo bruscamente Hillel dal suo lavoro: Hillel, vieni fuori, ho da chiederti qualcosa d’importante! Hillel si rimise il suo mantello sulle spalle, uscì di nuovo e disse: ebbene, mio caro, che cosa hai da chiedermi? Ho da chiederti perché gli arabi hanno occhi tanto piccoli. Hillel rispose con gran pazienza: perché il deserto è tanto grande che a contemplarne la vastità gli occhi si restringono; per questo gli arabi hanno occhi tanto piccoli. Di nuovo Hillel aveva mantenuto la calma. Quel tale divenne molto ansioso per la sua scommessa, ritornò ancora e chiamò Hillel per la terza volta, in tono brusco: Hillel, vieni fuori, ho qualcosa d’importante da chiederti! Hillel prese il mantello, uscì e chiese con immutata calma: ebbene, mio caro, che cosa hai da chiedermi stavolta? Ho da chiederti: perché gli egiziani hanno i piedi piatti? Perché le loro contrade sono molto paludose; ecco perché gli egiziani hanno piedi piatti. Tranquillo e sereno Hillel tornò al suo lavoro. Qualche minuto dopo l’uomo ritornò e disse ad Hillel che non aveva nulla da domandargli, ma solo da spiegargli che aveva scommesso che lo avrebbe portato ad arrabbiarsi, e non sapeva come riuscirci. Allora Hillel disse pacificamente: mio caro, è meglio che tu perda la scommessa, piuttosto che Hillel vada in collera!”
*vissuto dal 75 a.C. al 4 d. C.
(R. Steiner, Il quinto vangelo, O. O. 148)
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